Buongiorno a tutti sono Elena, grazie di essere su Life Is Like A Wave Who Rises and Falls. Oggi vi parlo di una lettura che ho fatto, l’ultima del 2022:
Il manuale della stronza
di Soleil Anastasia Sorge
Sperling & Kupfer, 2022
ISBN: 978-8820076382, 256 pp.

Fin dai tempi antichi l’uomo si interroga sull’esistenza di un essere mitologico, una creatura dalle sembianze femminili e dagli incredibili poteri sovrannaturali, capace di scuotere nel profondo l’animo umano. Si tratta della Stronzah, più comunemente nota come stronza. Cacciata e perseguitata per molti secoli, oggi la stronza è riuscita a guadagnarsi il suo posto nel mondo. Proprio come Soleil: amata e odiata in egual misura, non è il tipo che vuole piacere a ogni costo. Quello che ha imparato sulla sua stessa pelle è che bisogna rispettarsi e pretendere lo stesso dagli altri. Irriverente e provocatorio come solo lei sa essere, un libro ricco di consigli pratici e indimenticabili aneddoti. Un vero e proprio manuale per imparare ad amarci e diventare la versione migliore di noi stessi: indipendenti, determinati e amabilmente stronzi.
Soleil Anastasia Sorge è nata a Los Angeles nel 1994. Appassionata sin da bambina di cinema, sport e spettacolo, cresce tra gli Stati Uniti e l’Italia, dove nel 2013 si trasferisce definitivamente e dove tuttora vive e lavora. Dopo gli studi, ha raggiunto la fama grazie alla partecipazione a popolari programmi televisivi, conquistando milioni di fan anche sui social media. Soleil, protagonista indiscussa del piccolo schermo e, suo malgrado, regina del gossip, è apprezzata soprattutto per le sue opinioni irriverenti e fuori dal coro. Il Manuale della Stronza è il suo libro d’esordio.
Reading time: dal 26 al 30 dicembre 2022.
Lettura n° 50 del 2022.
Lo ammetto: appena ho saputo dell’uscita di questo libro mi è venuta voglia di leggerlo. La storia della chimica artistica tra Soleil e Alex Belli è stato il motivo per cui l’anno scorso ho iniziato a seguire il Grande Fratello Vip dopo che era iniziato da due o tre mesi, in seguito il programma mi ha dato momenti di leggerezza in un brutto periodo personale. Non conoscevo Soleil, non particolarmente, perché non ho seguito gli altri programmi che ha fatto ma lì mi ha incuriosita e la maggioranza delle volte mi è piaciuta. È il motivo per cui seguo il Grande Fratello Vip di quest’anno dall’inizio, sperando di trovare una narrazione che mi prendesse come quella ma purtroppo in questa edizione ci sono troppi presuntuosi che non sanno tenere dritti e muovere bene le marionette che inscenano. Non che il programma non abbia una componente di personalità vera dei concorrenti ma perché tutti, chi più e chi meno, sono persone già abituate a lavorare in un certo ambiente e si tratta pur sempre di un lavoro. Torniamo al libro. Avevo però un problema e lo dico senza problemi: non volevo spendere 18,90 € per un libro che non sapevo quanto sarebbe stato valido perché pensavo “Cos’ha da dire Soleil che già non so e non ho letto?” Così ho sperato di trovarlo usato su Libraccio in breve tempo perché non volevo aspettare l’edizione economica (se mai sarebbe uscita perché ahimè gli editori italiani non ragionano come quelli stranieri) e sono contentissima di averlo trovato perché mi è arrivato a casa un libro nuovo con tanto di cartolina/segnalibro – chiamarla santino come fanno alcuni mi sembra inappropriato – che ero rassegnata di non trovare. Ma questo libro è stata anche una bella lettura e vi spiego perché.
Con un linguaggio vicino al parlato accompagnato da elementi grafici accattivanti che mettono in risalto alcune frasi, Soleil ci propone un libro che non ha la pretesa di essere ciò che non è, ma attraverso episodi della vita dell’autrice più o meno romanzati – quanto e come non lo so ma non ha importanza per me, non è rilevante perché non è un’autobiografia, non è lo scopo del libro –, con l’aggiunta di esempi di persone e fatti famosi, accompagnati da frasi motivazionali, vorrebbe ricordare l’importanza di avere un po’ di amor proprio attraverso il rispetto di se stessi e degli altri. Quindi, cos’ha da dire Soleil che non so e non ho letto? Nulla di nuovo ma, semplicemente leggendo le frasi che scrive, aiuta, della serie repetita iuvant, perché offre uno spunto di riflessione e, sebbene la sua vita non sia come quella della maggior parte di noi, è facile ritrovarsi negli esempi e nel suo racconto, è facile essere d’accordo con ciò che scrive.
Quello che mi è piaciuto molto di questo libro è che non si spaccia per ciò che non è. La Sperling & Kupfer ha chiesto all’autrice di scrivere un libro e lei ha, giustamente, accettato. Chi di noi non lo farebbe? Però Soleil è rimasta umile, sincera, non scrive un romanzo o un fantasy da grande scrittrice, ma ci racconta ciò che conosce, che le è successo e come ne è uscita. Sì, le frasi spesso possono sembrare abbastanza standardizzate, però inserite nel suo racconto personale acquistano un senso maggiore perché fungono da esempio.
Più volte Soleil scrive parole del tipo “secondo me”, “a mio parere”, ed è ovvio che sia così ma il fatto di rimarcarlo ci fa capire una cosa importante ovvero non pretende che tutti debbano pensarla come lei e, soprattutto, magari può sbagliare comunque senza rendersene conto e quindi relativizza, circoscrive e forse si autocritica in ciò che ci racconta. Seguo Soleil sui socials anche se non so quanto possa definirmi sua fan, ma mi piace come persona per quanto la conosco, come si racconta nel mondo dello spettacolo e come scrive. Mi piace come la pensa, mi rispecchio molto nel suo modo di ragionare, ecco perché mi è piaciuta dal GF.
Il fatto della stronza e dei dieci comandamenti di stronzaggine fanno parte della sua ironia, auto-ironia e della sua provocazione. Chi vorrà criticarla lo potrà fare semplicemente dalla copertina, fermandosi alle apparenze senza andare oltre, ma critiche del genere sono vuote. Chi invece vorrà conoscerla meglio leggerà questo libro e ci troverà una ragazza normale, perché togliendo la popolarità ha vissuto ciò che anche molti di noi hanno provato, e anzi la celebrità l’ha esposta a episodi che noi di solito non viviamo.
Credo che non a caso Soleil abbia parlato soltanto nella parte finale dei problemi di salute della mamma, così li leggeranno solo chi ha avuto voglia di conoscerla un pochino di più attraverso questa occasione fino in fondo e non si sia fermato alle apparenze.
Dovrebbe leggere questo libro chi non vuole fermarsi alle apparenze e vuole conoscere questa giovane ragazza che si racconta con linguaggio fresco e anche chi necessita di una dose di autostima perché non fa mai male. Sono contenta dell’acquisto e leggerò altri suoi libri se mai ce ne saranno perché questo libro conferma l’idea che mi ero fatta di Soleil e continua a piacermi! Vi linko QUI un riferimento a Cleopatra che ho postato sul blog Alessandro III di Macedonia.
Il destino si definisce attraverso le tue scelte.
Per questa ragione ho sempre detto quello che pensavo, comportandomi coerentemente con ciò che ritengo giusto, senza paura di crearmi nemici.
È una scelta che difendo con decisione, perché ha un grande vantaggio: allontana le persone sbagliate, quelle che non valeva la pena avere nella propria vita. Gli amici veri sono quelli che mi conoscono, a cui vado bene così. Altrimenti, liberi di ignorarmi.
Non bisogna fare nulla solo per convenienza.
Magari qualcuno sparisce e non c’è nel momento in cui avresti bisogno. Ma non importa, non puoi fargliene una colpa se non c’è intenzionalità.
Chi è in pace con se stesso raramente si permette di distribuire giudizi non richiesti. Gli animi più tormentati invece scivolano nella tentazione di formulare opinioni, magari concentrandosi esclusivamente sul proprio punto di vista.
È importante sentirci liberi di essere noi stessi e di comportarci con coerenza rispetto a quello che riteniamo giusto. Ecco, tutto vero, ma è altrettanto importante capire quando la nostra libertà va limitata, nel rispetto degli altri. Se ciascuno di noi ignorasse le esigenze altrui, sarebbe un mondo durissimo.
A volte le mancanze di rispetto sono piccole cose, che vengono però ingigantite da chi è dalla parte del torto e vuole passare a quella della ragione. In pratica, piuttosto che chiedere scusa ci si inventa una complessa narrazione in cui improvvisamente ci si ritrova a essere la vittima presunta della stronza di turno.
Il peggio che puoi fare a una persona non è criticare, ma dare indifferenza.
Non importa quanto sei innamorato: anche il sentimento più grande non può autorizzare qualcuno a mancarti di rispetto.
Meglio essere stronzi ma in pace con se stessi, che «buoni» ma tormentati.
Poi ho capito una verità importante: in realtà ognuno di noi è unico, e va benissimo così. Non c’è nulla di sbagliato. Non c’è alcun bisogno di «essere qualcosa». Possiamo semplicemente sentirci liberi di esprimerci ed essere ciò che sentiamo.
La libertà di non doversi più riconoscere in alcuna categoria arriva dal coraggio di accettare se stessi, dopo aver esercitato la sensibilità necessaria per comprendersi davvero.
Be’, soffrire perché non riusciamo a essere come ci vogliono gli altri è un dolore inutile, ingiusto ed evitabile.
Ragionare con la propria testa è la scelta più giusta.
Avere rispetto di noi stessi, rispettare la nostra natura, anche se ciò significa non accontentare chi nutre aspettative nei nostri confronti, è sempre la scelta più sicura.
Sarebbe un grosso errore lasciarci rinchiudere nella gabbia delle aspettative altrui.
Le parole possono trasformarsi in armi, usate in maniera più o meno consapevole. E sono sempre sbagliate, se mancano di rispetto.
Io credo molto nelle scuse. Se credi davvero in te, puoi farlo. Dire «Scusa» è un segno di forza, a mio parere.
Le scorciatoie ci risparmiano fatica e talvolta anche errori, che il tempo trasforma in preziosa esperienza, ma questo significa non apprendere realmente quel che la vita potrebbe insegnarci, privarci della possibilità di crescita.
La verità è più forte di ogni menzogna.
Che vita è quella che ti costringe alla falsità?
Di me si dice che sono stronza, e forse è vero. Ma sono anche sempre stata coerente, a costo di mettermi contro qualcuno o di scontentare altri. Non sono scesa a compromessi, mai, neppure quando avrei potuto guadagnarci. Ho attirato delle antipatie, ma credo sia un prezzo giusto da pagare per essere una persona autentica.
Per chi ancora avesse dei dubbi a proposito: compiacere, essere buoni a ogni costo, sempre e con tutti, alla lunga non paga. A volte è meglio mostrare carattere, spiegare le proprie ragioni. Se fatto in buona fede, conviene. E se qualcuno poi si convince che sei stronza, pazienza.
C’è del bello e del brutto da raccontare, in ogni realtà. Chi siamo e da dove proveniamo sono spesso unici e definiscono la nostra persona. Illudersi o illudere altri di essere qualcosa o qualcuno che non si è, spesso finisce per ritorcersi contro, perché non dà modo di conoscersi realmente, perché crea relazioni non sincere mosse da opportunismo, perché fondamentalmente è una perdita di tempo. Al contrario, l’onestà paga.
Ci saranno sempre persone pronte a criticarci o giudicarci, quindi tanto vale essere autentici e creare legami con persone che sanno accettarci per quello che siamo veramente.
Siamo su questo pianeta per essere felici, non per compiacere gli altri.
E il modo migliore per farlo è contare su noi stessi.
Oggi la verità sembra sempre più rara, e il confine con la menzogna sempre più sottile. Accade per interesse, per comodità o semplicemente per quieto vivere. Si ricorre alle bugie, che talvolta sembrano la soluzione migliore, quella che crea meno problemi. Ma la stronza sa che alla lunga non è mai così.
Quando viviamo un’esperienza è bene apprezzarla tutta, in ogni suo aspetto, comprendendone l’essenza; solo così ci susciterà emozioni, insegnandoci a superare i nostri limiti.
La verità è un’arma potente, ma ha un costo. È scomoda e spesso le persone preferiscono non sentirla. Messi davanti ai fatti, la reazione più facile è quella di darti della stronza.
Nulla è più solido della verità.
Ciascuno sia pronto a portarsi sulle spalle, da solo, il peso delle proprie menzogne.
Verità, coerenza con i propri valori e non avere nulla di cui vergognarsi sono le condizioni per affrontare la vita senza paura.
Se mai mi trovassi a tradire significherebbe che non rispetto, ammiro e onoro del tutto il mio compagno, e allora non sarebbe la persona che voglio al mio fianco nella mia vita. Vorrei altro, e nel rispetto per me stessa e per lui, il comportamento più giusto sarebbe terminare il rapporto.
Nessuno abbandona ciò che ama.
Ma quando non si ottiene ciò che si vuole ci sono due diversi modi di reagire: lo si accetta, si cambia strategia e obiettivo finale per cercare di essere felici comunque, oppure si dà la colpa a un altro sentendosi una vittima della situazione.
I problemi altrui non devono diventare i tuoi.
La vita ci mette davanti delle sfide, chiedendoci di reagire.
Le persone vedono solo ciò che mostriamo loro.
Ho infine condiviso quel malessere perché sono convinta che dietro a qualsiasi social ci siano prima di tutto delle persone, e il bello di una community è esserci gli uni per gli altri, anche nelle difficoltà.
Il fatto di avere uno schermo tra voi e l’altro non cancella qualunque regola di buona educazione e civiltà.
Come gli attimi di gioia e i momenti di serenità sono così speciali proprio perché durano un tempo limitato, anche la sofferenza è utile e va accettata, sapendo che durerà solo per un tempo limitato.
I problemi non spariscono solo perché eviti di vederli.
E noi possiamo solo accettarlo e sforzarci di capire che qualsiasi esperienza stiamo vivendo, anche la peggiore, può aiutarci a crescere.
Grazie a tutti,