By Me

Perchè non mi piace definirmi “blogger”

Buongiorno a tutti, grazie di essere su Life is like a wave who rises and falls. Oggi vorrei spiegarvi perchè sebbene io abbia due blog non senta di appartenere al mondo delle blogger per alcuni motivi.

Prima di tutto in Life is like a wave parlo di ciò che mi piace. Questo blog è nato più di dieci anni fa come raccoglitore di aforismi, in seguito riadattato a blog anche di recensioni dei libri e riadattato ancora una volta come mio posto per scrivere di ciò che mi interessa. Non ho mai partecipato a blog tour o altro e non è detto che non lo farò, ma non è neanche scontato che lo faccia. Parlo dei libri che leggo e tratto quelli che mi interessano. Life is like a wave non è una risorsa, grande o piccola che sia, messa a disposizione degli autori, ma è il mio spazio in cui parlare di ciò che mi piace, mi interessa, che leggo o guardo, è l’archivio dei miei pensieri.

Alessandro III di Macedonia è nato dalla mia grande passione per Alessandro Magno. Lì cerco di essere “più professionale” perché nelle recensioni distingo di più quando parlo di cose oggettive e soggettive e quando qualcosa non mi piace la motivo sempre per esteso. Inoltre quel blog è sempre in espansione perché aggiungo in continuazione materiale di ogni genere e cerco di tenere aggiornati i lettori e gli appassionati riguardo le ultime novità. Metto inoltre a disposizione il blog ad autori che vogliano avere un po’ più di visibilità e sono disponibile a pubblicare e a trattare qualsiasi genere di materiale su Alessandro e l’Ellenismo, anzi sono contenta di farlo.

Recentemente però ho letto delle recensioni di blogger con numeri maggiori dei miei che scrivono di cose che non conoscono e non lo riconoscono neppure. Un conto è leggere un libro di narrativa, un romanzo inventato da cima a fondo in cui non c’è una realtà storica da tenere presente se non quella che ci dà l’autore, ma quando si recensiscono dei romanzi storici se non si conosce nello specifico il periodo o i fatti trattati bisogna innanzitutto chiarirlo ai lettori della recensione. Non si possono dire bugie ai lettori del blog per compiacere l’autore di turno parlando in modo ottimale del suo libro. Bisogna ammettere che si è letto un romanzo storico del quale non si conosce nello specifico il tema ma che alla lettura sembra tutto bello e coerente. Fa molta differenza dire “Un solo personaggio è stato rimodellato ai fini dello svolgimento della narrazione” e “Per quanto ne conosco un solo personaggio è stato rimodellato ai fini dello svolgimento della narrazione”. Bisogna essere umili e sinceri quando si fanno letture su argomenti a noi nuovi. Il bello di leggere è che si imparano sempre cose nuove in modo piacevole, ma ci vuole un minimo di auto-analisi e sincerità nello scrivere le recensioni.

Quello che non sopporto sono le blogger che leggono sempre e solo cose magnifiche e indimenticabili. Possibile? Ma che sederone hanno da fare letture solo da cinque stelle? Vero è che se leggono un libro in collaborazione con un autore piuttosto che parlarne male non lo recensiscono, ma quello che mi puzza di falso è che per ogni libro vengono sprecate parolone grosse: capolavoro, magnifico, stupendo, indimenticabile. Per me è semplicemente impossibile. Ecco perché molti blog mi danno l’impressione di non del tutto veritiero, di costruzione ad hoc per promuovere autori. Ma l’opinione sincera di chi scrive è proprio quella? Ed ecco il motivo per cui probabilmente non sfonderò mai nel mondo delle blogger, ma non ha neanche importanza.

Quello che per me è importante è restare fedele a me stessa, sempre e comunque, dicendo la verità, nel bene e nel male. Ciò non si traduce nello stroncare degli autori autopubblicati, perché non so se io saprei fare meglio di loro, ma significa spiegare quando alcune scelte non mi sono piaciute e perché. I paroloni che vi citavo sopra io li uso sì e no una volta l’anno. Ecco perché questo è un blog di una non-blogger, di una lettrice appassionata che si è ritagliata questo spazio in cui essere sincera.


Aggiornamento dell’11 dicembre 2021.

Probabilmente devo prendere il significato di blogger più alla lettera e definirmi tale in quanto scrivo su dei blog personali, tutto qui. Non potrei definirmi influencer ma non ho mai pensato di definirmi così perché non lo sono e non sento di esserlo.

Ancora una volta ribadisco che in entrambi i miei blog parlo in modo sincero, restando fedele a ciò che penso. Non lavoro per un autore quindi non ho interesse nell’adulare uno scrittore quando secondo me non lo merita, come non ho intersse nello stroncare a priori un libro ma quando dico che una certa scelta non mi è piaciuta la motivo e spiego cosa secondo me non funziona. Questo non significa stroncare ma fare una critica – personale – di un libro.


Buona giornata a tutti,

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