Amico lettore,ho sempre creduto che ogni scrittore, lo ammetta o no, ha tra i propri libri qualcuno a cui è più affezionato. Questa predilezione non ha quasi mai a che fare con il valore letterario intrinseco dell’opera né con l’accoglienza dei lettori né con gli agi o le ristrettezze che la sua pubblicazione gli ha procurato. Per qualche strana ragione, ci si sente più vicino a qualcuna delle proprie creature senza che se ne sappia spiegare bene il perché.
Prima o poi, l’oceano del tempo ci restituisce i ricordi che vi seppelliamo.
Tutti custodiamo un segreto chiuso a chiave nella soffitta dell’anima.
Non si capisce niente della vita finché non si comprende la morte.
Gli esseri umani lasciavano scorrere la propria esistenza come se fossero destinati a vivere in eterno e che questa era la loro perdizione.
Quello che inizia male non può che migliorare.
Il denaro non compra la felicità, ma compra tutto il resto.
A volte le cose più reali succedono solo nell’immaginazione. Ricordiamo solo quello che non è mai accaduto.
Chi non sa dove è diretto non arriva da nessuna parte.
La vita concede a ciascuno di noi rari momenti di pura felicità. A volte, solo pochi giorni o settimane. A volte, anni. Tutto dipende dalla fortuna. Il ricordi di quei momenti non ci abbandona mai e si trasforma in un paese della memoria a cui cerchiamo inutilmente di fare ritorno per il resto della vita.
Il nostro corpo comincia a morire nel preciso istante in cui nasciamo. Siamo fragili. Creature passeggere. Ciò che resta di noi sono le azioni, il bene e il male che facciamo ai nostri simili.
Nessuno merita di possedere un centesimo in più di quanto è disposto a cedere a chi ne ha più bisogno di lui.
Per qualche motivo, la vita è solita offrirci quello che non abbiamo cercato.
Come sempre, il colpo di grazia venne da dove meno ce lo aspettavamo.
Si può vivere di sola speranza e poco più.
Abbiamo orecchie solo per ciò che vogliamo ascoltare.
Il territorio degli esseri umani è la vita. La morte non ci appartiene.
Il tempo non ci rende più saggi, solo più vigliacchi.