Aforismi

Carlos Ruiz Zafón – Marina

Amico lettore,ho sempre creduto che ogni scrittore, lo ammetta o no, ha tra i propri libri qualcuno a cui è più affezionato. Questa predilezione non ha quasi mai a che fare con il valore letterario intrinseco dell’opera né con l’accoglienza dei lettori né con gli agi o le ristrettezze che la sua pubblicazione gli ha procurato. Per qualche strana ragione, ci si sente più vicino a qualcuna delle proprie creature senza che se ne sappia spiegare bene il perché.

Prima o poi, l’oceano del tempo ci restituisce i ricordi che vi seppelliamo.

Tutti custodiamo un segreto chiuso a chiave nella soffitta dell’anima.

Non si capisce niente della vita finché non si comprende la morte.

Gli esseri umani lasciavano scorrere la propria esistenza come se fossero destinati a vivere in eterno e che questa era la loro perdizione.

Quello che inizia male non può che migliorare.

Il denaro non compra la felicità, ma compra tutto il resto.

A volte le cose più reali succedono solo nell’immaginazione. Ricordiamo solo quello che non è mai accaduto.

Chi non sa dove è diretto non arriva da nessuna parte.

La vita concede a ciascuno di noi rari momenti di pura felicità. A volte, solo pochi giorni o settimane. A volte, anni. Tutto dipende dalla fortuna. Il ricordi di quei momenti non ci abbandona mai e si trasforma in un paese della memoria a cui cerchiamo inutilmente di fare ritorno per il resto della vita.

Il nostro corpo comincia a morire nel preciso istante in cui nasciamo. Siamo fragili. Creature passeggere. Ciò che resta di noi sono le azioni, il bene e il male che facciamo ai nostri simili.

Nessuno merita di possedere un centesimo in più di quanto è disposto a cedere a chi ne ha più bisogno di lui.

Per qualche motivo, la vita è solita offrirci quello che non abbiamo cercato.

Come sempre, il colpo di grazia venne da dove meno ce lo aspettavamo.

Si può vivere di sola speranza e poco più.

Abbiamo orecchie solo per ciò che vogliamo ascoltare.

Il territorio degli esseri umani è la vita. La morte non ci appartiene.

Il tempo non ci rende più saggi, solo più vigliacchi.

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