Quel che è fatto è fatto. -Tommaso Bolena, 1.01
Pensi di conoscere una storia, ma sai solo come finisce. Per arrivare al cuore della storia devi tornare alla sua origine. -Enrico, all’inizio della Sigla
Si dice che le lame più affilate siano riposte nelle guaine più soffici. -Norfolk, 1.03
Io non sono niente e voi siete tutto. -Anna, 1.04
Il vangelo dice che la verità rende liberi. -Charles, 1.04
Come posso essere quella che vi aspettate che io sia? -Anna, 1.05
Alcune persone tendono sempre alla maldicenza senza conoscere la verità. -Wolsey, 1.05
I re hanno divorziato in ogni epoca e i papi hanno sempre trovato una scusante. -Wolsey, 1.05
Quale gioia al mondo può essere più grande dell’avere la compagnia di colei che più si ama? – Enrico nella Lettera ad Anna, 1.06
Ho sentito dire da alcuni che la presenza del re è come il sole, e quando se ne è lontani esiste solo la notte eterna. -Tommaso Bolena, 1.06
In questo mondo maestà, un vero e leale amico è il più grande beneficio che un uomo possa avere. Per tutto il resto c’è una strana tendenza al tradimento. -Tommaso Bolena, 1.06
Le mani del tintore si macchiano degli elementi con cui lavora. -Wolsey, 1.06
La ruota gira. -Re Francesco, 1.06
Voi non conoscete questa parola, Charles. Potete amare, magari per un anno, un mese, un giorno, persino per un’ora e in quell’ora sono certa che il vostro amore sia vero e profondo come voi dite, ma dopo quell’ora voi non amate più. Ne amate un’altra e un’altra ancora. Il vostro amore è tanto generoso quanto pernicioso. -Margaret, 1.08
Promettere è facile. -Anna, 1.09
Io non penso un bel niente, ma immagino tutto. -Wolsey, 1.09
Niente resiste all’amore. -Anthony, 1.09
Dal momento che ne è la causa, potrebbe esserne anche il rimedio. -Wolsey, 1.10
– Io sarei infelice solo se voi smetteste di amarmi. -Anna
– Londra dovrebbe sciogliersi nel Tamigi prima. -Enrico, 1.10
Satana cadde dal paradiso. Vi ritornò mai? -Charles, 1.10
Perdonatemi se non avrete molto per cui ricordarmi. -Wolsey, 1.10
Signore non abbiamo parlato molto o spesso come avremmo dovuto. Ero sempre occupato in altre questioni. Se volessi il Vostro perdono io dovrei chiederVelo, ma per tutto quello che ho fatto e per quello che ancora dovrò fare, non può esserci alcun perdono. Eppure non mi ritengo un uomo tanto malvagio, anche se uomini malvagi pregano a gran voce, invocano il perdono e si ritengono più vicini al paradiso di me. Io non vedrò mai i Tuoi cancelli Signore, non udrò mai le Tue dolci parole di salvezza. Io ho visto l’eternità, lo giuro, ma era solo un sogno e al mattino tutto era sparito. Io conosco me stesso per quel che sono e lascio la mia povera anima al Vostro perdono, nella piena consapevolezza di non meritare nulla dalle Vostre amorevoli mani. -Wolsey, 1.10
Se il leone è consapevole della sua forza, nessuno può più controllarlo. -Tommaso Moro, 1.10